Leninade, la bevanda per il rivoluzionario che non deve chiedere mai

Leninade, la bevanda per il rivoluzionario che non deve chiedere mai

No Leninade? No Communist Party!

Assurdità
Cialtroneria
Nostalgia
Potenzialità
Voto in Pagella

4

Gli ambienti giovanilistici “rivoluzionari” mi hanno sempre affascinato.

Nella seconda metà degli anni ’90, molto più che adesso, erano diventati davvero frequentatissimi e tenevano testa tranquillamente a locali cool e discoteche tanto che centri sociali, manifestazioni per la pace e concerti stile 1° Maggio facevano il pienone con un pubblico di tipo eterogeneo, nel senso che incontravi tutti i tipi di giovani e non solo i giovani definiti “alternativi” come succede spesso oggi e a causa di ciò pian piano sono nati business e pub in tema che hanno fatto la fortuna dei loro creatori.

Questo perché i tempi erano diversi e i ragazzi erano forse inflazionati dalla cultura edonistica durata più di 15 anni e cercavano nuovi divertimenti che sembrassero “più seri”, e difatti nelle occupazioni ci si divertiva a suonare, cantare e trombare ma con l’idea che si stava combattendo per un mondo migliore, la sinistra non andava al governo nemmeno se avesse candidato He Man e Daltanius in carne ed ossa, mentre il centro-destra vinceva pure con un Exogino candidato premier…

Cosa che faceva sembrare la left wing per pochi eletti intellettualoidi e i suoi giovani sostenitori delle principesse inglesi piene di civiltà evoluta capitate per sbaglio in una taverna di grezzi italiani cavernicoli che si ostinavano a votare Berlusconi, in più era anche morto Cobain e la nostra generazione si trovava ad avere finalmente un idolo maledetto che nulla aveva da invidiare ai mitici Jim Morrison, Hendrix e Janis Joplin della vecchia generazione “ribelle”.

Se dunque rimpiangete quei tempi in cui la sinistra politica ancora non si tramutava nell’ala conservatrice della Democrazia Cristiana e il rap non passava come sottofondo di un aperitivo cenato ma era quello di Ice-T, Public Enemy e Assalti Frontali questa “Leninade” è assolutamente la bibita che fa per voi!

leninadePurtroppo non credo si trovi in Italia, visto che il sottoscritto ha avuto la fortuna di provarla a San Francisco in uno di quei locali dove si va per divertirsi e rimorchiare ragazze con l’idea della “rivoluzione” proprio come quelli del periodo ’95-’98. La confezione e l’aspetto si presentano esteticamente bellissimi e accattivanti con un enorme falce e martello sull’etichetta e un colore rosso che sa di gustoso.

Il gusto è molto rinfrescante e piacevole, ma la cosa incredibile è che è davvero “popolare”, nel senso che ricorda quei sapori gassosi industriali che assaporavate con i vostri amichetti da piccoli nei bar e nei piccoli market del quartiere tanto che rivedrete nella vostra mente il proprietario con occhiali da sole, panza, ciabatte e canottiera colorata che ve la prende dal frigo senza il minimo accenno di sorriso e le vostre BMX parcheggiate a cavolo che si intravedono dalle tendine di plastica, un gusto insomma grezzo e gonfia panza che nulla ha a che vede con i fruttosi sapori fighetti simil Campari tipici delle bevande contemporanee.

Dalle mie successive ricerche sono venuto a sapere che la bibita è distribuita anche in alcuni paesi d’Europa, anche se di più non so dirvi.

Le uniche opzioni che avete sono quindi o di prenotare un bel viaggio per la California a caccia di belle ragazze con la t-shirt di “V per Vendetta” o di affidarvi alla potenza del mercato globale che ve ne farà arrivare quante casse volete davanti casa vostra, così potrete organizzare un bel party comunista e brindare alla rivoluzione.

Qualunque sia la vostra scelta, vi consiglio di provarla.

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