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E’ HOT, E’ POP, E’ SPOT! Spot televisivi divenuti icone popolari

Il culto della réclame sexy e malandrina anni '80

Assurdità
Nostalgia
Sensualità
Viralità

morositas-poveracciL’unione di sensualità e pubblicità ha dato vita, nel corso degli anni, a veri e propri spot cult che sono rimasti nell’immaginario sexy di ognuno di noi riuscendo in pochi minuti o secondi a lasciare a bocca aperta noi maschietti più di un intero film porno il tutto, e qui sta la genialità, mostrando il minimo possibile e puntando tutto su un gesto improvviso e eclatante o su una frase detta nel modo giusto e con lo sguardo giusto (alcune volte anche grazie all’aiuto dell’icona sexy generazionale del tempo) . La cosa curiosa, però, è che pur essendo spot di grande impatto, girati bene e soffusamente geniali (pur se apparentemente trash) sono oggi del tutto dimenticati, nessuno ne parla più, nessuno li ricorda più, come se fossero ostriche attaccate agli scogli di quel determinato anno che una volta andato via si è portato dietro anche quel capolavoro di sensualità per sempre.

In poche parole questi avevano il pregio di far parlare di loro tra amici e colleghi a causa del loro enorme potenziale sensuale, ma venivano immediatamente dimenticati una volta ritirati dai circuiti pubblicitari. Alcuni di questi, causa il prodotto tipicamente nazionale o motivi di censura bacchettona e moralista, non hanno varcato i confini nazionali ma, per fortuna, oggi possiamo gustarli tutti perché reperibili facilmente sul tubo, cosa di cui dovremmo ringraziare in eterno il buon Dio. Ho deciso perciò di rendere giustizia a questi splendidi spot che tanto hanno dato al nostro caro genere maschile riportandovi alla mente quelli che già conoscevate e mostrandovi quelli che non avete mai visto.

Iniziamo con i mitici spot di una nota marca di calze e collant con Kim Basinger e della Lingerie Infiore di Tinto Brass che vede una bellissima Monica Bellucci reagire con aggraziata violenza alle sbirciatine del suo capo.

…E proseguiamo attraverso la sensualissima “scivolata” di Barbara Snellenburg che sulle note di Run, baby, run di Sheryl Crow ti faceva venie voglia di bere un Aperol. La Snellenburg (attrice e modella olandese) divenne famosa per aver interpretato film come Simpatici e antipatici e serial ai tempi seguitissimi come Pazza famiglia ma soprattutto per i ruoli di Kate in Casa Vianello e della principessa amata da Raul Bova in Piccolo grande amore, ma finì poi nel dimenticatoio facendo qualche piccola apparizione qua e là (Tutti gli uomini del deficiente, il film della Gialappa’s) ma venendo condannata, come Akhenaton, alla damnatio memoriae.

…E le sexy amazzoni degli spot anni ’90

Superiamo così la metà degli anni ’90 e avviciniamoci alla loro fine tributando onore e gloria ad una delle icone della bellezza di quegli anni: Claudia Schiffer. Sono ben due, difatti, gli spot che la vedono protagonista, uno è un simpaticissimo sketch della Pepsi, mentre l’altro è un raffinato spogliarello artistico targato Citroen.

In questi anni arriva in Italia, dalle terra di Russia, la bellezza mozzafiato di Natasha Stefanenko che ci delizia la vista con due storici spot: uno dove l’ammiravano a cavallo di un bicicletta intenta a consegnare un famoso giornale sportivo e l’altro, molto più popolare, a capo di un team di scienziate molto sexy. Famosissimo divenne così il detto: “Non geli non scotti più mano”.

Verso la fine dei ’90 e gli inizi del 2000 abbiamo forse alcune delle pubblicità più calde del genere. Queste vedono protagoniste una bellissima Catherine Zeta Jones, una altrettanto affascinate Vanessa Kelly (la ex Madre Natura del programma TV Ciao Darwin), e una modella tedesca dai meravigliosi capelli ricci e rossi che balla su un tavolo.

Degne d’attenzione, in quegli stessi anni, sono anche le “calienti” parole di Natalia Estrada che reclamizza il Cynar.

Le giunoniche ancelle della moderna pubblicità

Passiamo ora direttamente a pochi anni fa. Tre spot di fuoco che non approderanno mai sulle coste italiane, togliendo queste delizie dagli occhi di milioni di maschi “latini”, a causa anche di obsolete censure. In uno si parlava di lingerie e aveva come protagonista Kylie Minogue, mentre nell’atro, dal retrogusto trash, si mostrava una Paris Hilton intenta a fare “Car Wash” e a mordere un panino. Nell’ultimo, infine, la sexy ex-bagnina Pamela Anderson lanciava un messaggio in favore della P.E.T.A.

Oltre i due spot sopracitati, però, quelli dopo il 2000 non sembrano sortire l’entusiasmo dei classici dei ’90. Cioè, ce ne sono di molto belli e sensuali, come ad esempio quello del Campari con Salma Hayek o quello di Dolce&Gabbana che ci mostra la bella Monica nazionale passeggiare per una Roma onirica circondata da una popolazione tutta maschile, ma nessuno di questi riesce a far parlare in giro di se tra colleghi, compagni di scuola o amici al bar. I vari spot delle compagnie telefoniche che vedono protagoniste Megan Gale, Fernanda Lessa, Adriana Russo, Belen e Naomi Campbell (che risulta molto più simpatica e divertente nel balletto del Life Water Superball) non possono essere presi in considerazioni in questa categoria visto che non era quel determinato spot ad essere sensuale e a divenire icona delle fantasie maschili, ma le singole modelle e attrici che vi partecipavano (eccezione fatta, forse, da quello che vedeva Adriana Lima contare le paperelle). L’unico che merita di essere inserito, almeno secondo me, in quest’articolo è il popolano spot del gorgonzola che vede come testimonial Federica Ridolfi (valletta maggiorata di Mai dire lunedì, Quelli che il calcio… e Il processo di Biscardi). Sensualità, trash, erotismo popolano e paesano rendono questa serie di pubblicità indimenticabili per gli amanti del genere.

Uno su tutti, però, merita un discorso a parte. E’ al di là del tempo e dello spazio, della vita e della morte, è scolpito nella roccia della nostra memoria e rimarrà per sempre nei secoli dei secoli: vi dice nulla l’unione Charlize Theron e Martini?

in conclusione di questa immersione nei vostri desideri erotici televisivi del passato voglio lasciarvi con questo splendido regalo: un caldissimo messaggio promozionale per sostenere la comunità ebraica, più o meno una cosa simile a quello del nostro 8×1000, ma molto molto più interessante…

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