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Il MOMA: La discoteca che durò una sola notte

L'incredibile storia del Moma, la discoteca meno longeva della storia!

Assurdità
Cialtroneria
Nostalgia
Potenzialità
Voto in Pagella

4

Quando la sera esco per la mia cittadina sorrido felice: vedo gente, locali e eventi, ma ci fu un tempo in cui una strana epidemia di sonno e vecchiume colpì la mia città mietendo tante vittime soprattutto tra i giovani e la musica.

Non ricordo precisamente la data, ma dovremmo essere intorno al 1994 e non ricordo, ma credo di no, che ci siano stati casi simili in Italia.

Una discoteca appena aperta, regolare, con tutti i permessi e le sicurezze necessarie da una parte e dall’altra la vecchia cittadina di Giulianova, vecchia perché mentre oggi è una sorridente riviera che, con i suoi pregi e i suoi difetti, è comunque ricca di iniziative, locali, musica dal vivo, discoteche e discopub, un tempo era una specie di luogo post-atomico alla Mad Max in cui il lungomare nord era buio e deserto, mentre quello sud pur non essendoci nulla si poteva almeno ammirare qualche lampione accesso.

Questo problema, oltre ad un’amministrazione poco attenta ai giovani, era dovuto soprattutto alle continue lamentele della gente di quel periodo (problema purtroppo ancora in parte presente, ma non certo a livelli estremi come nei primi ’90) che pretendeva di dormire sempre e che metteva il suo sonno al di sopra di Dio e della nazione per cui chiamava i carabinieri e impediva qualsiasi cosa fosse minimamente diverte o facesse minimamente rumore.

A farne le spese furono eventi e festival importanti, fiore all’occhiello dell’estate giuliese degli anni ’80, come il mitico festival del rock Rockroads (dove addirittura parteciparono nomi del calibro di Litfiba e Primal Scream) accusato di essere troppo rumoroso e richiamare troppi “t’rocati” e, figura ancora più del cavolo, un grandissimo e bellissimo evento culturale di musica reggae e ska presentato dalla mitica Cannelle (la bellissima della Morositas che oltre il famoso spot ha inciso parecchi dischi, sposata con un signore di Teramo) a cui parteciparono moltissime band internazionali che fu interrotto alla seconda serata perché “troppo rumoroso” e che provocò, di conseguenza, la giustificatissima ira di Cannelle e la mostruosa figura di m…. della nostra città.

Ma il fondo fu sicuramente toccato con quello che credo sia un record nazionale: la chiusura di una discoteca di serie A dopo solo una notte, la mattina dopo l’inaugurazione.

 

Una serie di sfortunati eventi

La discoteca si chiamava Moma come il famoso museo Newyorkese e sembra fosse stata ideata dai padroni del mitico Cocoricò di Rimini, o almeno così girava voce tra i ragazzi entusiasti dell’epoca, fu costruita dove si trovava il vecchio acquascivolo Acquasplash ed era perfettamente in grado di competere con storiche discoteche limitrofe come Atlantide di San Benedetto del Tronto o il Tuculca di Martin Sicuro.

Ricordo come fosse oggi quella famosa “prima e ultima sera” dell’inaugurazione: tantissima gente, persone ovunque e soprattutto luci! Il sogno però svanì la mattina dopo con l’annuncio sul giornale delle lamentele e la chiusura della struttura.

Di poi un susseguirsi di accuse tra politici, manifesti di attacco al comune (famoso quello dell’allora AN intitolato “Per chi suona la discoteca?”), polemiche e rabbia che alle successive elezioni provocarono la sconfitta, dopo secoli, della sinistra nella roccaforte rossa di Giulianova.

Oggi la città per fortuna non sembra più la zona proibita del pianeta delle scimmie e, grazie alle lodevoli iniziative dei privati che hanno aperto nuovi locali e centri culturali e realizzato nuovi progetti e a politici di destra e sinistra che si sono impegnati per migliorarla, possiamo almeno vivere la notte anche se i resti del Moma sono ancora li, abbandonati e cadenti come fossero una targa commemorativa posta li a simbolo e ricordo della grande epidemia di sonno e vecchiume dei primi ’90.

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