I premi piú ambiti dei giochi dei Luna Park

I tempi d'oro dei Luna Park

Assurditá
Cialtroneria
Nostalgia
Sensualitá
Potenzialitá

Tutti ricordano le serate passate nei luna park e nelle feste di paese locali degli anni 80-90, momenti indimenticabili che da bambini erano collegati al divertimento mentre da adolescenti alle prime uscite con gli amici senza i genitori.

Tutti ricordano, perché impossibili da dimenticare, i fuochi d’artificio, la banda e le majorette, il concerto del cantate, la processione finale, la corsa dei cavalli, le giostre, le montagne russe, la nave dei corsari, i labirinti, i trenini, gli aeroplanini o le case stregate, tutti ricordano gli stand gastronomici con la porchetta,le salsicce, il pesce e il formaggio fritto, le patatine, la birra e le bibite, gli arrosticini, i dolciumi e le bancarelle dei dischi, dei giocattoli o che vendevano uccelli, tartarughe e pesciolini rossi o stampavano il proprio nome sulle magliette e tutti ricordano i giochi come le slot, il pungiball, le piccole sale giochi, il tiro a segno e la pesca delle paperelle.

Pochi però rammentano, o meglio non focalizzano bene, i premi più ambiti che i vari giochi dei luna park e delle feste mettevano in palio ed è per questo che ho deciso di riportarne in mente alcuni sapendo di fare cosa gradita.

pesca-dei-pupazzi

I più classici e i più famosi sono i peluche legati alla “pesca con il gancio”, gioco classico delle feste e dei parchi giochi che tutti ricorderete anche perché tante volte abbiamo cercato di pescare qualche peluche carino per la ragazza che ci piaceva. Io riuscii a fidanzarmi e a fare colpo su una ragazza che mi piaceva grazie ad un colpo da maestro che mi permise di pescare ben 3 peluche contemporaneamente!

Difatti qualcuno da lassù mi assistette e il gancio, oltre a prendere il bellissimo pupazzo di Titti a cui miravo, agganciò anche due pupazzetti più piccoli: un simpatico orsacchiotto e un cagnolino con il kimono da karate. Le preghiere servono eccome!

I pupazzi in questione sono davvero belli con generici e simpatici animali o con ottime e precise riproduzioni di personaggi famosi come i Trudi,Titti, Roger Rabbit, Bugs Bunny, Tom & Jerry, Minnie e Paperina, Gatto Silvestro e altri mille personaggi della Disney, Warner Bros o Hanna & Barbera.

 

La pesca delle Paperelle

asia_fun_ducklingPassiamo poi ad un altro gioco classico: la pesca delle paperelle. Per chi non la ricordasse, ma non credo ci siano, lo scopo del gioco era pescare le paperelle giocattolo che giravano tranquillamente per un laghetto a forma di circuito automobilistico con un bastone su cui era posizionato un cerchietto ed ogni paperella, però, aveva sotto scritto un punteggio ragion per cui alla fine della pesca si conteggiava il punteggio realizzato e si otteneva il premio collegato a questo.

Io ho davvero dei ricordi bruttissimi da bambino della pesca delle paperelle e ho ancora gli incubi di notte perché mia sorella mi batteva sempre a questo gioco (ad essere sincero mi “stracciava”) e mi dava delle sonore batoste che ancora oggi ricordo ragion per cui i miei genitori, pur di non scontentare nessuno dei due, chiedevano di poter cumulare i due punteggi in uno e dividere equamente il premio, altrimenti mia sorella sarebbe andata a casa con una villa di Barbie con annessa piscina, Ferrari e jet privato mentre io con una puntina da disegno per appendere al muro una cornice (ovviamente non inclusa nel premio).

Tra i premi più ambiti di questo gioco c’erano i Masters tarocchi o le linee di giocattoli progettate sulla falsa riga dei Masters (i più ambiti erano i mitici Galaxy Warriors e Galaxy Fighters tra cui spiccava un personaggio con un volto da tigre che poteva benissimo essere spacciato per il mitico Uomo Tigre della serie TV (come dire due tarocchi in uno!), i personaggi Marvel e DC di cui è doveroso ricordare i bellissimi Hulk in metallo tutto snodabile, i Batman e Superman calamitati e i pupazzi di gomma che si potevano usare tipo yo-yo grazie all’elastico appeso che riproducevano sia i personaggi della TV e dei fumetti (i super eroi, Popeye, ecc.) sia mostri e animali vari (King Kong, zombie, il mostro di Frankenstein, ecc.), le varie confezioni che contenevano riproduzioni di attrezzi per estetista e parrucchiera come trucchi, rossetti, asciugacapelli, ecc.

Ma soprattutto i più ambiti in assoluto erano gli Atlantic Galaxy, I bellissimi Fiammiferini che ancora ricordo con nostalgia e le fantastiche bambole che riproducevano personaggi come Candy Candy, Remi, Anna dai Capelli Rossi o Heidi, cioè le bellissimi bambole e i bellissimi giocattoli unici che ancora resistevano prima dell’ondata dei giocattoli reaganiani in serie.

Il meno ambito invece, premio di consolazione per tutti, era il cubo di Rubik o i giochi con rompicapi cervellotici a cui nessuno giocava.

Uno dei premi in assoluto più belli che vinsi fu un gioco da tavolo di Donkey Kong.

 

I premi piú ambiti

Passiamo ora a giochi e premi più da grandi. Questi erano messi in palio nelle varie slot machine o corse di cavalli giocattolo presenti in tutte le feste e in tutti i luna park dell’epoca.

Se il materiale che caratterizzava i premi per noi bambini era la plastica e la stoffa, quello che caratterizzava i premi dei grandi era la ceramica. Infatti questi giochi erano pieni di oggetti di questo materiale: animali di ceramica (soprattutto cani e felini come leopardi, tigri, pantere e leoni), statuette di ceramica, servizio di bicchieri in ceramica e piatti (ovviamente in ceramica). Altro elemento che caratterizzava questi oggetti anni ’80 era l’elemento esotico.

Bastava dare una semplice occhiata ai premi esposti per notare come la passione per l’esotico tipico della società del benessere degli anni ’80 e importato dalla Milano Da Bere fosse una vera e propria realtà. C’erano statuette africane, indù, cinesi e giapponesi, maschere africane, vasi cinesi di ogni dimensione e soprattutto sfingi, statue, busti di faraoni e di Cleopatra e riproduzioni di papiri legati all’antico Egitto.

Per ultimo un piccolo omaggio meritano i percorsi cittadini e urbani in miniatura in cui noi bambini dovevamo guidare una biglia con uno sterzo giocattolo e condurla, evitando le buche che ci avrebbero fatto perdere, dentro la fessura che ci avrebbe permesso di vincerla.

Ricordo anche che in alcuni percorsi meno salutisti al posto della biglia c’era una gomma da masticare colorata a forma di pallina.

Tornando indietro con la mente e i pensieri e ricordando questi premi non si può non rievocare la nostalgia per un’epoca spensierata di benessere e tranquillità che oggi purtroppo rimpiangiamo, un’epoca in cui, essendo bambini, riuscivamo a vivere cogliendo il presente e non preoccupandoci del futuro.

Sapevamo davvero assaporare il presente, una cosa difficilissima che oggi, da adulti, ci sembra impossibile fare.

 

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